mercoledì 31 maggio 2017

Natura e acque turchesi: il Lago Lagazzuolo

Quest'anno l'estate pare non farsi desiderare poichè sembra addirittura essere arrivata in anticipo.
Per molti la bella stagione è sinonimo di ferie, vacanze e mare, ma per i più sportivi e amanti della montagna l'estate porta con sè il profumo di larici, pini e abeti, di alpeggi e fresche acque di torrenti e specchi d'acqua montani: traduzione - è finalmente tempo di passeggiate, trekking ed escursioni in alta quota!

Da buona valtellinese, amo le montagne e adoro scoprire ogni anno nuove destinazioni alpine.
Tra le mie mete favorite in assoluto, spicca senz'altro il Lago Lagazzuolo in Valmalenco, valle laterale della Valtellina che si incunea tra le Alpi Retiche Occidentali. 
Il lago si raggiunge abbastanza facilmente, attraverso ripidi sentieri fortunatamente ombreggiati dal verde bosco del Monte Braccia.




Ma ora le informazioni dettagliate su come raggiungere il sentiero:
Salendo da Sondrio con la provinciale 15 della Valmalenco, superata Chiesa, giungerete pochi minuti dopo a San Giuseppe.
Lasciando sulla destra la strada che sale ai Rifugi Barchi, Palù e Motta, poco più avanti sulla sinistra troverete lo slargo dove inizia il percorso (m. 1455). Qui i segnavia vi indicheranno il sentiero 321 con destinazione Lagazzuolo.





Lasciata la macchina, un piccolo sentiero sulla sinistra tra l'erba e pochi alberi vi condurrà verso il Torrente Mallero che attraverserete su di un ponticello.
Poco più avanti sulla destra troverete un grosso masso con l'indicazione per il Lagazzuolo e dopo un breve tratto di piano inizierete a salire rapidamente attraverso un percorso a zig-zag, a volte facilitato da gradini rudimentali, lungo ripidi corridoi in mezzo agli alberi.

Giunti all'alpeggio, dopo circa un'ora e mezza, i vostri sforzi verranno ripagati alla vista, pochi metri più avanti, del famoso lago dalle acque turchesi: qui, dopo circa 600 m di dislivello, avrete raggiunto una quota di 1975 m.

Peculiarità di questo lago, sono i colori che l'acqua assume a seconda dell'angolazione da cui lo si guarda: ma qualunque sia la prospettiva, questo luogo lascia chiunque senza parole.









giovedì 18 maggio 2017

Valtellina tra storia e preistoria

Valtellina è anche storia e preistoria: dal 1° giugno infatti, dopo 10 anni di chiusura, sarà riaperto e nuovamente fruibile dal pubblico il museo della Villa Visconti Venosta di Grosio. 


Il palazzo, appartenuto all'illustre famiglia che gli dà il nome, si trova a fianco della casa parrocchiale del paese, circondato da un ampio giardino.


fonte: http://www.valtellinaturismo.com/

Dal mese prossimo, guide esperte accompagneranno il visitatore tra loggiati e affreschi settecenteschi, riscoprendo un'eredità da troppo tempo nascosta e ignorata, immergendosi in un'atmosfera rinascimentale.




fonte: http://www.grosio.eu/


Oltre alla villa, verrà riaperto l'annesso Parco delle Incisioni Rupestri, istituito nel 1978 per salvaguardare e valorizzare il patrimonio archeologico della zona. 

Il parco si divide tra il "dosso dei castelli", in cui sarà possibile visitare i resti del Castello Vecchio di S. Faustino (X-XI secolo) e del Castello Nuovo visconteo (XIV secolo), e tra la "Rupe Magna", una delle più grandi rocce incise dell’arco alpino.

Scoperta soltanto nel 1966, presenta circa 5000 incisioni datate tra il IV e I millennio a.C., i cui temi ricorrenti sono figure antropomorfe ma anche animali, figure geometriche, coppelle ed oggetti della vita quotidiana (ad esempio, i rastrelli). Croci e simboli della religiosità cristiana documentano poi la continuità della pratica di incidere la roccia anche in epoca più recente. 

Molto interessante anche la possibilità, su prenotazione, della partecipazione a specifiche iniziative e laboratori didattici rivolti ai più piccini: un modo dinamico e coinvolgente per avvicinare i giovani alle tematiche dell’archeologia e della storia locale.



fonte: http://parcoincisionigrosio.org/

Per info e prenotazioni: + 39 346 333 1405 oppure info@parcoincisionigrosio.it


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